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9 Agosto 2018 - Tutte le mattine mi alzo all'alba in modo da camminare, per quanto possibile, con temperature accettabili. La sera prima chiedo sempre ai gestori delle strutture in cui alloggio di prepararmi un "cestino" per la colazione, in modo da evitargli delle alzate anticipate. Anche questa volta ho fatto lo stesso, ma al mattino trovo Debora, la moglie di Vittorio, già pronta in cucina per preparami qualcosa di caldo. Apprezzo moltissimo la cortesia: una buona colazione calda, fatta con calma, consente di cominciare la giornata con il piede giusto.
Il sole è accompagnato dal fresco lasciato dalle pioggie di ieri: le premesse sono ottime, cosicché mi incammino risoluto. Il primo tratto è previsto in pianura su una facile carrareccia, ma dopo circa un chilometro la situazione volge al peggio. La carrareccia è totalmente allagata a causa delle pioggie del giorno precedente e l'erba alta non consente di vedere neanche dove si mettono i piedi. Poiché i muretti laterali non consentono deviazioni, non resta che tornare indietro. La tappa si allunga di 2 chilometri, ma la cosa peggiore è che 5 chilometri originariamente previsti sulla carrareccia diventeranno 5 chilometri sulla strada statale Marsicana.
All'inizio il traffico è poco, ma con il passare del tempo diventa intenso: accelero più che posso per tirarmi fuori dalla strada il prima possibile. Mi consola la vista in lontananza di Castel di Sangro e il pensiero che tra poco arriverò al Ponte della Zittola, punto di partenza dell'avventura dell'anno scorso.
Arrivato al ponte posso proseguire sulla strada o provare a rintracciare il percorso del tratturo. La cartografia non segnala alcun sentiero ma, una volta tanto, dalle immagini satellitari il tracciato del tratturo risalta in modo evidente e pare che sia anche percorso da una carrareccia. Che fare? Se le cose vanno male dovrò tornare indietro ma, d'altra parte, ne ho abbastanza di asfalto e poi avrei la possibilità di rivedere la Taverna della Zittola e inoltre... oh, insomma, proviamoci!
Quando dopo una curva compare la taverna, mi salta il cuore in gola: vada come vada, l'emozione suscitata dai ricordi dell'anno prima è un compenso che giustifica ampiamente la deviazione. La pandetta è ancora al suo posto ad augurare il buon cammino ai viandanti.
E' il momento di scoprire se il tratturo è percorribile. La traccia che ho preparato punta verso la boscaglia... si mette male... e invece no, la carrareccia esiste e qualcuno c'è passato di recente con un mezzo agricolo: finalmente sono sul tratturo con certezza!
La carrareccia termina nuovamente sulla strada. Così come il tratto iniziale del tratturo Pescasseroli-Candela risulta attualmente occupato della strada statale Marsicana (la SS83), da qui in poi è coperto dalla strada statale dell'Appennino Abruzzese e Apulo Sannitico (la SS17): peccato. Fortunatamente la SS17 è oramai affiancata da una nuova strada a doppia carreggiata, per cui il traffico è pressoché nullo. In più, poco dopo una grossa rotonda, il tratturo si stacca dalla SS17 per cui riesco ad arrivare a Rionero Sannitico su una carrareccia in lieve salita.
In paese chiedo indicazioni per Forlì del Sannio, dove dovrò alloggiare. Mi guardano dubbiosi e dopo un consulto mi dicono:
- Forse vuole andare a "Forli" del Sannio!
- Ero convinto si chiamasse "Forlì" del Sannio - rispondo - ma penso si tratti dello stesso posto.
Ovviamente mi indicano la strada asfaltata, nessuno ha idea di dove passi il tratturo. Più avanti pongo la stessa domanda ad un anziano:
- Mi sa dire dove passava il tratturo per Forli del Sannio?
- Vuol dire per Forlì del Sannio?
Mi sembra che mi stiano prendendo in giro! A seconda di chi chiedo cambia il nome del paese e il dubbio permane ancor oggi: non so dire se il paese in cui sono stato si chiami Forli o Forlì del Sannio. Alla fine riesco a trovare l'imbocco del tratturo che per fortuna risulta essere ben visibile. Il resto della giornata prosegue in un alternarsi di tratti su sentiero e tratti su strada.
Per l'alloggio della notte devo deviare dal percorso del tratturo e recarmi a Forlì del Sannio... che vedo arroccata sulla collina di fronte. Fortunatamente mi risulta che l'appartemanto sia collocato nel punto più basso del paese, nel fondovalle. Una telefonata per prendere contatto con il gestore e scopro dove dovrò andare. Vi propongo una rosa di opzioni tra cui scegliere:
- nel punto più basso del paese;
- nel centro del paese;
- nel punto più alto del paese.
Penso che abbiate capito quale sia la risposta giusta. Almeno l'alloggio è proprio sopra l'unica pizzeria della cittadina.
Traccia del giorno