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28/07/2024 - Percorrenza giornaliera: 25 km - Percorrenza totale: 135 km
Alle 5:00, dopo una favolosa colazione nella taverna del B&B, siamo già fuori casa. Ci aspettano 25 km, per cui partiamo agguerriti. Una lunga discesa ci condurrà verso il tratturo che ieri abbiamo dovuto lasciare prematuramente. 4 km di asfalto, in buona parte su stradine secondarie. A distanza vediamo per la prima volta il mare della costa Adriatica, poi sorge il sole con una bellissima alba tra i girasoli: è uno di quei momenti magici che punteggiano il cammino sul tratturo.
Per immetterci sul tratturo bisogna attraversare un torrentello. Ancora una volta scopriamo che la vegetazione ha chiuso il passaggio, ma oramai abbiamo fatto pratica. Elena ci mostra quanto imparato e impavidamente spiega come crearsi un varco tra le sterpaglie, imitando peraltro perfettamente l'urlo del boscaiolo abbrutito da 12 ore di duro lavoro, fondamentale per aumentare il relismo della cosa: promossa a pieni voti!
Il sentiero tratturale è un bello sterrato in leggera salita. Troviamo i primi cartelli che ci rammentano che siamo sul tratturo Cinturelle - Montesecco: visto che le immagini satellitari questa volta non erano per niente chiare sono orgoglioso di avere indovinato il percorso! Tornano a comparire i segni del "Cammino della Pace"... un mistero...
Arrivati in cima al rilievo compare una sorta di leggìo in marmo. Forse è una lapide, chissà cosa vuole ricordare! Le giriamo attorno curiosi... ma è completamente intonsa! Nessuna scritta, nessun disegno, nessuna scultura. Chissà cosa ci fa lì.
Ci rimettiamo in marcia. Oggi il venticello allevia la calura: forse ce la caviamo a buon mercato! Cominciano i giochi. Facciamo i poeti! Non aggiungo dettagli in quanto Pascoli, Leopardi, Carducci & C. devono essersi rivoltati nella tomba per quel che abbiamo combinato.
Altra novità del giorno: questa volta a metà del percorso incrociamo il paese di Montenero di Bisaccia per cui pregustiamo una sosta. Il tratturo vi punta dritto passando attraverso una zona di calanchi bellissimi.
Prima dell'ingresso in paese compare una "panchinona" gialla della "Big Bench Community": non ho mai capito quale sia il loro scopo, ma ammetto che siano suggestive.
Poco dopo incontriamo delle fontane. E' la prima volta che troviamo acqua a metà della giornata. >Entrati in paese Silvia protenderebbe per tirare dritto, ma al primo bar scatta l'ammutinamento: colazione completa, non si discute!
Alla ripartenza dobbiamo nuovamente abbandonare il tratturo e dirigerci a San Salvo per la notte. Per mantenerci sul tratturo, vista l'assenza di ponti, avremmo dovuto guadare il fiume Trigno: troppo rischioso. E' quasi tutto asfalto ma in discesa e su stradine secondarie. Aiutati anche dalla brezza marina, la fatica oggi non si avverte.
Una costruzione piramidale fa mostra di sé lungo il percorso. Ci chiediamo cosa sia, sembrerebbe un santuario. Scopriremo a posteriori che si tratta di una cappella annessa ad una casa di riposo.
Alla fine della lunga discesa ci aspetta il ponte sul fiume Trigno: l'ingresso ufficiale in Abruzzo! Silvia guarda sotto il ponte e sentenzia: "Questo lo potevamo guadare!". Mi affaccio anche io e capisco come mai ogni tanto la mia amica si caccia nei guai...
Dopo aver percorso un tratto sgradevolissimo di strada nazionale, inforchiamo delle sterrate che ci porteranno fin dentro San Salvo.
Poco dopo l'ingresso in paese ecco il bar: birra! Una badante sta facendo pranzo con dei pop corn e si sofferma a parlare con noi, raccontandoci della sua vita. Ascoltandola ci rendiamo conto del fatto che esistano dei lavori durissimi. Lei non se ne lamenta più di tanto. Gli altri avventori del bar sono veramente improbabili!
Siamo praticamente al mare e, quindi, la sera insisto per una cena a base di pesce. Siamo fortunati: si mangia bene e il costo è modesto. Al termine vorremmo andare a vedere uno spettacolo in piazza in cui suonano lo "du bott'", tipico strumento abruzzese, ma la stanchezza è tanta e nessuno dei tre ha più forze... andiamo a nanna.