Clck per allargare |
06/08/2024 - Percorrenza giornaliera: 20 km - Percorrenza totale: 306 km
Anche oggi ci svegliamo di buon'ora e scendiamo in paese, per poi immetterci sul Tratturo Magno. Il percorso di oggi sarà particolarmente facile da seguire, poiché questa parte del tratturo è ben segnalata e facilmente riconoscibile.
Ci muoviamo su un pianoro, lungo una comoda strada sterrata, e presto arriva la prima sorpresa. Dopo aver risalito una piccola collinetta che domina il pianoro, ci appaiono i ruderi della città romana di Peltuinum. In particolare, il tratturo attraversa quella che un tempo era la porta ovest della città, l’unica ancora riconoscibile. Siamo così affascinati dalla vista delle rovine che, senza accorgercene, superiamo la parte più suggestiva del sito: il tempio e il teatro. Pazienza, sarà una buona scusa per tornare a visitare Peltuinum in futuro.
La città di Peltuinum fu fondata nel I secolo a.C. dai Romani per regolamentare la transumanza, ma nel corso dei secoli venne distrutta a causa di varie vicende. La porta ovest è rimasta meglio conservata perché venne riutilizzata come dogana per contare le pecore durante la transumanza, divenendo così un punto nevralgico del passaggio.
Arriviamo proprio mentre il sole sorge. Le foto che scattiamo rendono giustizia alla bellezza del paesaggio circostante. Restiamo tutti e tre in silenzio, colpiti dall'atmosfera del luogo. Ognuno di noi si perde nei propri pensieri, camminando tra le rovine e immaginando come dovesse apparire quel posto in tempi lontani.
Dopo aver immortalato il momento con qualche scatto, riprendiamo il cammino attraverso le campagne. Dopo circa due chilometri, il tratturo torna ad essere ben visibile: è stato recintato e trasformato in un vivaio del Corpo Forestale.
Da lì in avanti, ci attendono piacevoli strade di campagna che, gradualmente, ci porteranno fino alla cittadina di Onna. Ogni tanto lanciamo uno sguardo in cerca dell'Aquila, ma sembra proprio che oggi non la vedremo.
Dopo una breve sosta per mangiare e riposarci accanto a una linea ferroviaria, proseguiamo lungo una strada sterrata che costeggia i binari fino a Onna. Il tragitto scorre tranquillo fino alla piccola cittadina.
Onna merita qualche riflessione. Questo piccolo borgo, sobborgo dell'Aquila, fu completamente distrutto dal terremoto del 2009. Quasi tutte le case crollarono, causando molte vittime. Attualmente, il paese è in fase di ricostruzione seguendo un approccio particolare: le abitazioni vengono riedificate con tecniche moderne, ma rispettano esattamente i volumi e le geometrie originali. Le strade e le case, pur essendo nuove, conservano l'aspetto irregolare di un tempo. Il risultato è un'atmosfera curiosa e quasi surreale.
A questo si aggiunge il fatto che la quasi totalità degli abitanti originari non sono ancora tornati, e così ci troviamo ad essere gli unici a soggiornare nel paese per la notte. Speriamo che col tempo le cose migliorino e che Onna torni a vivere come un tempo.
Traccia del giorno