Clck per allargare |
24/07/2024 - Percorrenza giornaliera: 22 km - Percorrenza totale: 45 km
Il caldo di ieri ci ha spinto ad anticipare la sveglia di un'ora: alle 4:30 siamo già in piedi. Per accorciare la tappa, decidiamo di percorrere inizialmente la SP109: ci aspettano 5 km di asfalto, per fortuna affrontati nelle prime ore del mattino. La traccia scaricabile presente nella galleria propone l'alternativa che avremmo dovuto seguire: è più lunga di 1,5 km, ma evitava la strada.
L'umore è altissimo e iniziamo la giornata con quello che diventerà il nostro rito del mattino: una foto con le dita ad indicare il giorno di cammino. Oggi siamo al secondo giorno!
Partiamo in discesa verso il Tavoliere delle Puglie, che ci terrà compagnia per tutta la giornata. Arrivati in fondo alla discesa, ci giriamo un'ultima volta per ammirare le mura del castello Svevo-Angioino: arrivederci Lucera.
La SP109 è poco trafficata a quest'ora e, fortunatamente, la strada dispone di un'ampia banchina, quindi i mezzi si mantengono a distanza di sicurezza. Spesso i camionisti ci salutano al passaggio, curiosi di questi tre camminatori con lo zaino in spalla, diretti chissà dove. Quando possibile, lasciamo l'asfalto per attraversare i campi circostanti.
Superati i fatidici 5 km, ci immettiamo sul braccio Pozzo delle Capre - Fiume Triolo, o meglio sullo sterrato che resta di questo antico tratturo. Una piccola nota: i bracci erano vie secondarie che collegavano i tratturi principali. Non a caso, stiamo usando questo percorso per passare dal Celano - Foggia al Tratturo Magno.
Appena iniziato il cammino lungo il braccio, ecco la prima sorpresa: un cippo della via Francigena del Sud. Ancora una volta, una vecchia direttrice tratturale è stata riproposta come percorso per un moderno cammino.
Il vento ci aiuta a mantenere un buon ritmo: forse riusciremo ad arrivare prima che il caldo diventi insopportabile. Tra una chiacchiera e l'altra, scorgiamo all'orizzonte una costruzione massiccia. Iniziamo a fantasticare su questa fortezza misteriosa e ne cerchiamo traccia sulle mappe... ma non sembra esistere! Il buio si infittisce, ma mentre cominciamo a costruire storie sulla misteriosa apparizione, il teleobiettivo della macchina fotografica svela la realtà e fa crollare l'illusione: non è un castello, ma un'enorme catasta di balle di fieno rettangolari. Che delusione!
Continuiamo e, dall'alto di un'altura, finalmente possiamo ammirare il braccio in tutta la sua ampiezza. Nonostante sia accessibile il solo sterrato centrale, la lunga e larga striscia del tratturo rimane ben visibile... ed è uno spettacolo affascinante.
Lungo il cammino incontriamo un gregge di pecore: esistono ancora! Uno dei pastori, curiosamente, ci avvicina... in macchina. Ci racconta di altri camminatori passati il giorno prima lungo la via Francigena. Spieghiamo che noi, invece, stiamo attraversando i tratturi per raggiungere L'Aquila. Per una volta, troviamo qualcuno che sa di cosa stiamo parlando e, soprattutto, conosce il territorio. Ci avverte che più avanti il tratturo è bloccato da una piantagione di ulivi. Scopriremo in seguito che, fortunatamente, il proprietario ha lasciato un cancelletto per i pellegrini, quindi l'attraversamento non presenterà problemi.
Proseguiamo, seguendo i lievi saliscendi del tratturo, fino a quando questo non devia a sinistra per ricongiungersi con il Tratturo Magno. Noi, invece, andiamo dritto verso la meta odierna: San Severo. Lo sterrato ci accompagna fino a 4 km dall'arrivo, dove siamo costretti a tornare sulla SP109. Ancora una volta, fin che è possibile, cerchiamo di attraversare i campi per evitare la strada.
Durante l'avvicinamento alla città mettiamo in atto la prima di una serie di scenette che si ripeteranno quasi quotidianamente. Durante la tappa di oggi, così come in quella di ieri, non abbiamo trovato fonti d'acqua lungo il percorso, quindi propongo di fermarci al primo bar disponibile. Silvia, contropropone di aspettare fino a 1,5 km dall'arrivo. Inizia una piccola trattativa, che alla fine si risolve con un compromesso: ci fermeremo al primo bar subito dopo il cartello d'ingresso in città. E così è stato: la pausa... a soli 1,5 km dall'arrivo!
Traccia del giorno