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26 Agosto 2022 - Alzata prima dell'alba anche oggi. Sono due gli ostacoli previsti per la giornata: l'attraversamento del Fiume Biferno e, subito dopo, la risalita di una collina che ho la sensazione non sia praticabile. Staremo a vedere.
Si comincia in salita per ricongiungersi al tratturo nel punto in cui lo avrei dovuto lasciare ieri. La carrareccia che ho scelto per stare lontano dall'asfalto non è proprio pulitissima, ma è percorribile senza troppe difficoltà. L'aria è gradevolmente fresca.
Raggiungo il tratturo e lo inforco in salita: quella che trovo è una sterrata comoda, niente a che vedere con il percorso ad ostacoli di ieri. Al pensiero del giorno prima mi volto per osservare la parte di tratturo che non sono riuscito a percorrere: a parte una stradina all'inizio, che però entra in breve in un campo, non è attraversato da altre tracce. La frana ha proprio chiuso il passaggio. Magari in futuro...
Continuo a salire fino a scollinare in corrispondenza dell'attraversamento della SP159. Quella che mi attende è una lunga discesa comoda fino al Fiume Biferno dove, a detta delle mappe satellitari, dovrebbe esserci un guado. Lungo tutta la discesa continuo a guardare la collina di fronte per capire se il tratturo è percorribile. Vorrei tanto sbagliarmi ma non sembra.
Attraversato un sottopasso della SS647 vado alla ricerca del guado, ma la vegetazione è ovunque perfettamente chiusa: non si passa. Inoltre, sento oltre le piante lo scorrere di tanta acqua. Ho già incrociato il Biferno in passato percorrendo altri tratturi e l'ho sempre trovato gonfio d'acqua, anche nelle estati più calde e meno piovose. Non ho molte alternative: devo muovermi verso sud e raggiungere il primo ponte utile, anche se questo implica allungare il percorso di 3 chilometri e mezzo. E' una evenienza che avevo messo in conto.
Quando finalmente raggiungo il ponte ho la conferma che nell'alveo del fiume scorre troppa acqua: non avrei potuto guadarlo agevolmente. Prendo una sterrata per raggiungere il punto dove mi sarei dovuto trovare subito dopo l'ipotetico guado e vado a caccia dell'imbocco del tratturo. Purtroppo ho la conferma che è pieno di erbacce alte. Nulla da fare.
Risalgo la collina lungo il bordo di un campo recentemente arato che costeggia il tratturo. In testa ho un solo pensiero. So che in cima alla salita c'è una masseria per cui si applica la seguente equazione: masseria + percorso dove non passa nessuno = cani in libertà!
Arrivato alla masseria scopro che il tratturo passa poco più in basso del piano della corte. Mi mantengo quanto più basso possibile per non essere visto. Non vola un rumore e riesco a guadagnare indenne la salita. "Sei sempre il solito fifone, ti sei fatto tanti problemi e alla fine non c'era nessun cane!". Mentre sto pensando questo un cagnetto dentro la corte comincia ad abbaiare. Avete presente quei cagnetti piccoli e fastidioni? Si, proprio uno di quelli! Immediatamente un secondo cane di stazza un po' più grossa si unisce alla cagnara, seguito da un altro ancora più grosso... In breve l'aia si riempie di cani di tutte le taglie, qualcuno si porta anche sul tratturo ma nessuno se la sente di risalire la collina per raggiungermi. E' andata bene. Un po' alla volta i cani smettono di abbaiare, tranne il piccoletto che ha deciso di distruggersi le corde vocali. Quello che penso di lui è roba da censura.
Dopo la masseria, continuando nella risalita della collina, trovo il tratturo pieno di erbacce, ma comunque percorribile. Verso metà incrocio un filo elettrificato per gli animali. Non dovrebbe esserci. Visto che in questa parte del tratturo non passa quasi nessuno, lo stesso viene evidentemente considerato come cosa propria. Venisse almeno tenuto in ordine!
Raggiunta e attraversata la SP157, la salita si fa più lieve e una traccia netta sul tratturo permette di percorrerlo senza difficoltà. Le temperature cominciano a salire, ma oramai manca poco alla meta. La deviazione verso Morrone del Sannio porta a una salita ripida. Il tratto di sentiero che devo affrontare è stato però pulito di recente per cui, fatica a parte, si procede agevolmente.
L'arrivo in paese è suggestivo. Le case sono state messe a nuovo da poco e tutto è ordinato e pulito. E' possibile che anche qui siano arrivati i fondi del terremoto del 2002. Visto il risultato devo dire che sono stati spesi bene. Mi avvio verso il B&B, ma prima faccio una sosta nel bar che gli sta di fronte per prendere qualcosa di fresco. Davanti al bar, all'ombra, vi sono due signori che stanno bevendo una fresca birra e discutendo amichevolmente.
Preso possesso della camera - e dopo la doccia, il lavaggio degli indumenti e il riposino - esco per farmi un giro del paese. Nel bar di fronte le stesse due persone stanno affrontando una nuova birra.
Il paese si conferma veramente delizioso. Stanno approntando il palco per la festa del giorno dopo. Purtroppo sarò lontano. Al rientro in camera noto che i due personaggi che ho individuato sono sempre lì... assieme ad una immancabile birra!
Si è fatta sera ed è ora di mangiare. Mi affaccio nella pizzeria di fronte al B&B e chiedo se fanno qualche altra cosa oltre alla pizza. Sono giorni che vado avanti a carboidrati e vorrei cambiare. Il titolare mi dice che hanno del pesce freschissimo e me ne enuncia i pregi, vantandolo come se fosse il meglio del meglio. Quando finisce di decantare la bontà del pesce esordisce con: "Allora, vuole una pizza? Guardi che la facciamo buonissima!" Non fosse serissimo direi che mi sta prendendo in giro.
Inutile dire che, seduti sempre nello stesso posto, ci sono i soliti due signori con la solita birra. Unica variante: si sono fatti portare una pizza!