Da Foggia a L'Aquila attraverso il Tratturo Centurelle - Montesecco

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In diverse pagine del sito ho continuato a ribadire di non avere intenzione di percorrere il Tratturo L'Aquila - Foggia, poiché gran parte di esso, soprattutto nella sezione vicino al mare Adriatico, è ormai coperta dall'asfalto delle strade o dal cemento delle costruzioni. Eppure, l'attrazione della grande traversata da L'Aquila a Foggia è sempre stata forte, tanto che alla fine ho deciso di affrontare la sfida, ideando un percorso che sfruttasse il Tratturo Centurelle - Montesecco.

Le novità rispetto al passato sono state diverse, a partire dal verso di percorrenza: questa volta sono partito dalla Puglia per arrivare in Abruzzo, emulando così il rientro dei pastori. In secondo luogo, il tragitto ha coinvolto diversi tratturi, in modo da avere tappe di lunghezza adeguata e soddisfare le necessità di alloggio.

Il primo segmento, in teoria, avrebbe dovuto unire direttamente Foggia con San Severo. Tuttavia, risultando interamente coperto dalla SS16, e non essendo presenti sterrati ad essa attigui, non risulta più percorribile.

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In alternativa si sarebbe potuto coprire tale tratta sfruttando la sterrata che fiancheggia un canale di irrigazione e che, più o meno, collega le due località. Purtroppo si sarebbe creata una tappa di circa 38 km, non fattibile a piedi con il caldo atteso. Per aggirare il problema, si è deciso di spezzare la tappa in due parti: la prima, da Foggia a Lucera, sfruttando l'ultimo tratto del Tratturo Celano - Foggia. Da Lucera si è poi raggiunto San Severo, sfruttando il braccio tratturale secondario Pozzo delle Capre - Fiume Triolo. Da lì si è preso il Tratturo Magno, che è stato seguito fino a a Serracapriola, per poi abbandonarlo in favore del Tratturo Centurelle - Montesecco, percorso per intero fino a raggiungere la Chiesa della Madonna dei Centurelli, da cui prende il nome. In tale luogo il Centurelle - Montesecco reincontra il Tratturo Magno, da noi seguito per raggiungere L'Aquila. Nella cartina schematica sopra riportata i tratti più spessi evidenziano il percorso pianificato.

Nella pratica ho probabilmente fatto esattamente ciò che facevano un tempo i pastori, che usavano i tratturi come delle normali strade, passando dall'uno all'altro a seconda delle necessità. La rete tratturale è infatti molto complessa e i 5 tratturi maggiori costituivano solo una parte di essa: tra tratturi, tratturelli e bracci si contavano un centinaio di collegamenti, alcuni di essi ancora esistenti

Purtroppo, il Tratturo Centurelle - Montesecco è stato il primo a essere abbandonato, al punto che già nelle carte dell'inizio del '900 molti tratti non venivano più menzionati: spesso è stato usato per costruire strade o i terreni sono stati venduti a privati. Di conseguenza, i tratti ancora riconoscibili sono pochi.

Per evitare le strade asfaltate e trovare alloggi dove dormire, siamo stati costretti a deviare molte volte dal tracciato originale, cosicché alla fine il cammino è risultato essere lungo più di 300 km, mentre in condizioni ideali non avremmo dovuto percorrerne più di 230 km circa (sigh!).

Un'altra novità di questo cammino sulle tracce dei pastori abruzzesi è che questa volta non è stato percorso in solitaria, ma in compagnia di due impavide "pastorelle" (Silvia e Elena) che hanno testato insieme a me il tracciato.

Il risultato è stato un itinerario che fino a San Salvo è risultato fruibile anche in bicicletta: i punti critici da superare sono stati meno numerosi rispetto a quelli incontrati altre volte, e nelle tracce scaricabili questi sono stati aggirati con percorsi alternativi.

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