Clck per allargare |
03/08/2024 - Percorrenza giornaliera: 17 km - Percorrenza totale: 254 km
La giornata inizia nel migliore dei modi grazie a una colazione abbondante e all'immancabile caffè che possiamo preparare nella cucina dell'appartamento. Prima di partire, Paolo ci saluta dal balcone: il suo cammino di due giorni si conclude oggi, e si separa dal gruppo, che torna a essere composto da tre persone.
Dopo un paio di chilometri di leggera salita, ci immergiamo in un piacevole sterrato che ci porta in campagna. Il sole inizia lentamente a sorgere, regalando uno spettacolo che, nonostante l’abitudine, non smette mai di sorprenderci. Accanto a noi svetta la Maiella, mentre all’orizzonte comincia a vedersi Sua Maestà il Gran Sasso. La sua imponenza lascia senza fiato, è un’immagine di rara bellezza.
Proseguiamo la nostra camminata in campagna, scendendo dolcemente verso il Torrente Lavino, che troviamo in secca. Attraversiamo il suo ampio alveo senza difficoltà ed entriamo nel Parco Lavino, dove sgorga una sorgente di acqua termale sulfurea. Le acque del torrente, generate dalla sorgente, sono di un intenso color smeraldo, un vero spettacolo per gli occhi.
Le nostre ragazze approfittano dell'acqua sulfurea per rinfrescare le gambe stanche, provate da oltre 200 chilometri di cammino. Con la tappa odierna che si preannuncia corta, ci concediamo un po’ di tempo per queste attività rigeneranti, ma sappiamo già che lo pagheremo più tardi: quando le tappe sono brevi, riusciamo comunque a renderle faticose!
All'uscita dal parco ci aspetta una comoda pista ciclabile. All'inizio del percorso, un piccolo casotto di legno con la scritta “Gli amici del tratturo” ci ricorda l’impegno che ci lega a questo cammino. Guardo la mappa e noto che proprio qui il nostro percorso incrocia l'antico tracciato del tratturo. Essendo già passato da queste parti, mi ricordo di un bar proprio all’inizio della ciclabile. Convincere le mie compagne a fermarsi è sorprendentemente facile.
Dopo una breve pausa, ripartiamo rigenerati e in poco tempo raggiungiamo Scafa, che attraversiamo senza fermarci: ci siamo dilungati già abbastanza. La ripida salita che segue è breve, e presto il percorso diventa più pianeggiante. Lungo il cammino, due grandi condutture ci accompagnano, ma non riusciamo a capire cosa trasportino: forse acqua, potrebbe essere un acquedotto.
Quando iniziamo a scendere verso Piano d'Orta, veniamo superati da una serie di mezzi dei vigili del fuoco: lungo il nostro percorso c’è stato un incendio! Temiamo di dover fare una deviazione, ma un pompiere ci rassicura dicendo che l’emergenza è appena rientrata e ci autorizza a proseguire, raccomandandoci però di muoverci in fretta, perché “laggiù in mezzo fa molto più caldo”. Non c’è bisogno di ripeterlo: nessuno di noi ha voglia di allungare il percorso.
Superiamo senza problemi l’area bruciata e, tornando sulla strada, troviamo un mezzo dei pompieri messo di traverso per impedire il passaggio. Il caposquadra ci osserva perplesso: “Avete abbastanza acqua? E andate in giro con questo caldo?”. Nonostante la temperatura elevata, Elena scherza: “In realtà è più fresco del solito!”. Il caposquadra la guarda ancor più incredulo: “Sì, però adesso andate a riposare...”. Non sa che le temperature oggi sono davvero più basse rispetto ai giorni precedenti, e che la tappa è relativamente facile.
Entriamo a Piano d'Orta. C’è un bar... potremmo fermarci... ma Silvia non ci casca: controlla il GPS e sentenzia che siamo ancora troppo lontani dalla meta. Si va avanti!
Prima di entrare a Torre de' Passeri, facciamo un ultimo incontro: Mariano, un volontario che sta ripulendo l’ingresso del paese dalle erbacce, si ferma a chiacchierare con noi. Conosce bene il tratturo, e ci racconta che sta cercando di mappare l’antico percorso insieme ai suoi amici. Ci dà anche qualche utile consiglio per la tappa di domani.
Tornano a comparire le insegne del "Cammino della pace": ci stavamo quasi preoccupando di averlo perso di vista!
Infine, raggiungiamo il bar che segna la chiusura della tappa. Come al solito, attiriamo subito l’attenzione degli anziani del posto, che riempiono le nostre ragazze di domande.
Nel tardo pomeriggio era prevista la visita della bellissima Abbazia di San Clemente a Casauria, ma un forte temporale ci impedisce di andare. Un peccato perché ne sarebbe valsa la pena, come testimoniano le foto in testa alla pagina fatte durante una mia precedente visita.
Traccia del giorno